Vita da Runner La mia prima Maratona

La mia prima Maratona

Fra qualche settimana, il 7 aprile 2019, si svolgera' la 25ma edizione della Maratona di Roma, non una gara qualunque, ma la Regina delle gare alla quale ogni Runner sogna di partecipare. Ci vogliono mesi di intenso allenamento per affrontare 42 Km di corsa e per tagliare il traguardo ci vuole sopratutto testa e cuore. La mia prima Maratona nel 2016 mi ha regalato delle emozioni che e' impossibile descrivere a parole e che riassumero' nel racconto che segue. Buona lettura.


La mia prima maratona
di Mino Perugia


Dopo un anno di gare da 10000 metri e di mezze maratone, a settembre dello scorso anno ho pensato che fosse arrivato il momento giusto per correre la mia prima maratona. Sentivo parlare i miei amici di trasferte per partecipare alle piu' belle maratone del mondo, ma io sognavo solo la gara della mia citta', la mia amata Roma che mi ha visto venire alla luce, la citta dove e' racchiusa da generazioni la storia della mia famiglia, gioie e dolori, illusioni e speranze. Quella doveva essere la mia prima maratona. Ed e' cosi' che a settembre 2015 ho deciso d'iscrivermi alla maratona di Roma
A gennaio di quest'anno, seguito dal coach della nostra squadra Roberto Ciccone comincio ad allenarmi per preparare al meglio questa bellissima gara, tabelle di allenamento, ripetute in pista allo stadio di Caracalla, lunghi per le strade della mia citta.............
La preparazione andava a gonfie vele e sentivo giorno dopo giorno migliorare le mie prestazioni, il fisico rispondeva alla grande, le gambe mi chiedevano solo di correre e il giorno della Maratona era sempre piu' vicino.
Poi l'imprevisto mi aspettava dietro l'angolo, quel maledetto 10 febbraio, la caduta di mia madre, l'attesa dell'ambulanza, la sirena, la nottata trascorsa al pronto soccorso, la diagnosi “frattura del femore” il ricovero in ospedale e tutti i miei sogni di futuro maratoneta erano infranti nel giro di poche ore.
Dovevo rinunciare agli allenamenti perche' la salute di mia madre, l'affetto piu' grande della mia vita, aveva priorita' su tutto.
La mattina dopo l'accaduto , con le lacrime agli occhi, chiamavo Roberto, non piu' il coach ma l'amico, raccontandogli l'accaduto, e dicendogli che dovevo rinunciare agli allenamenti per la Maratona.
Ma il mio carattere testardo e tenace si rifiutava di rinunciare a quel sogno tanto desiderato, cosi' ho cominciato a riorganizzare le mie giornate. La mattina alle 5,30 con il freddo invernale e il buio scendevo da casa per allenarmi come meglio potevo pur di raggiungere il mio obiettivo o almeno provarci, spinto anche dall'incoraggiamento dei miei amici che hanno creduto in me e continuavano a ripetermi “dai Mino, ce la farai” e con il grande sostegno del mio amore che mi ha supportato e sopportato. E gli allenamenti proseguivano giorno dopo giorno in modo piu' o meno sgangherato fino al fatidico giorno.
Finalmente il grande giorno e' arrivato anche se non mi sentivo pronto ad affrontarlo ma dovevo darmi quest' opportunita', lo dovevo fare per me e per coloro che hanno creduto in me e mi hanno incoraggiato in questi mesi.
Dopo una notte insonne trascorsa fra gioia ed incertezze, la mattina del 10 aprile alle 6,40 io e i miei amici Jessica e Massimo ci avviamo con la metro al Circo Massimo dove troviamo il presidente e senatore Sandro Curzi che ci attendeva per la cerimonia del battesimo ai Neo-Maratoneti e ci appunta sul petto una bellissima spilla commemorativa. Foto di gruppo con gli amici, lancio di coriandoli, deposito degli zaini ai camion e cominciamo ad avviarci verso la partenza. Io e il mio amico Antonio decidiamo di correre la nostra prima Maratona insieme e fra una battuta e l'altra , tanto per sdrammatizzare attendiamo lo start. Nel frattempo continuavo a ripetermi tutti i consigli per affrontare la competizione nella mia Roma che, ne ero certo, non mi avrebbe tradito: vai piano fino al 35esimo Km , bevi ad ogni ristoro anche se non hai sete se hai energia da dare in piu' spingi dopo il 35. E le parole di Sandro che qualche giorno prima era passato a trovarmi al lavoro: vedrai, l'incoraggiamento del pubblico per le vie della citta' ti dara' la carica per andare avanti, e quando arriverai al ristoro del 35° Km i nostri t'incoraggeranno per arrivare al traguardo.
Finalmente dopo un'attesa che sembrava lunghissima ecco lo sparo della partenza e io con Antonio cominciamo a correre fra le grida festose della folla. Poco dopo ci ritroviamo nel quartiere di San Paolo dove lavoro e li qualcuno mi riconosce e grida il mio nome. Sentivo il mio cuore scoppiare di felicita' ma il percorso era ancora lungo e nella mia mente continuavano a scorrere ancora dei dubbi : ce la faro' ad arrivare fino alla fine? riusciro' a tagliare il traguardo? Le gambe andavano e noi ci ritroviamo a lungotevere dove Nadia , la ragazza di Antonio, ci aspettava per immortalare con la sua fotocamera uno dei momenti piu' belli di questa giornata. Continuiamo a correre fino alla zona Prati e Antonio, che e' piu' veloce di me, dice che voleva provare ad allungare e io lo esorto ad andare avanti. Da li in poi comincio a correre la mia prima Maratona da solo con l'incoraggiamento della folla festosa.
Arrivato a Villa Glori meta' percorso era gia' alle spalle ma non bastava piu' la sola forza delle gambe per arrivare alla fine, ci volevano testa e cuore. La testa mi diceva di andare avanti con tenacia e determinazione mentre con il cuore sentivo mio padre che da lassu' mi diceva “vai Mino non mollare che puoi farcela”. Finalmente arrivo al ristoro del 35° Km ed era proprio come me l'aveva descritto Sandro, una vera e propria ovazione degli amici che erano in attesa del mio passaggio, Rita, Marina, Jessica Francesco, Antonella e tanti altri. Francesco grida “Mino c'e' un cartello per te” alzo gli occhi e vedo il cartello che aveva preparato la mia amica Jessica con scritto “ Daje Mino” Un'emozione indescrivibile invade tutto il mio corpo e il cuore comincia a battere all'impazzata dalla gioia. Il tifo dei miei amici mi aveva dato la forza per affrontare gli ultimi 7,195 Km nel pieno centro di Roma la parte piu' bella e suggestiva della citta'. Un breve momento di crisi alle gambe che sono riuscito a gestire ed eccomi a Via Nazionale, il traguardo ormai era veramente vicino e comincio ad allungare il passo fino a Piazza Venezia dove scorgo l'arrivo che sembrava mi aspettasse a braccia aperte per stringerci in un forte abbraccio. Taglio il traguardo con gli occhi che a stento trattenevano le lacrime e una ragazza mettendomi la medaglia al collo mi dice “ bravo, complimenti maratoneta” Scoppio a piangere dall'emozione, un'emozione che e' impossibile descrivere a parole e che portero' sempre nel mio cuore, ce l'avevo fatta.



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